Ormai è cosa nota, un bene pubblico di grande valore, un campo sportivo su cui tutti noi stiamo pagando con le nostre tasse un mutuo da 800 mila euro, viene affidato senza una procedura trasparente.
A rimetterci sono tutte le parti in campo:
- Primi fra tutti naturalmente i ragazzi, a cui non viene garantito il meglio delle offerte sportive possibili, ma quelle decise da qualche politico.
- Poi ci rimettono i genitori sia a livello organizzativo che economico pagando una tariffa non consona ai servizi offerti.
- Badate bene, a rimetterci è anche chi gestisce attualmente il campo, lo Sporting San Cesareo, che, vivendo di affidamenti annuali, non riesce a programmare una attività sportiva nel medio lungo termine per i ragazzi. E, per giunta, soffre per questo motivo anche di qualche condizionamento politico.
È bene ripeterlo, a rimetterci sono anche loro.
Ma secondo voi come si fa a dare in gestione un bene di questo valore anno per anno?
Come si fa a programmare l’attività sportiva, fare investimenti, costruire un percorso con i ragazzi se non sai se avrai il campo il prossimo anno?
Quello che diciamo da anni è che sarebbe giusto mettere a bando l’affidamento del campo.
Ma da quanto abbiamo potuto vedere questa amministrazione non è stata nemmeno in grado di scriverlo questo bando, tanto è vero che c’è una procedura sospesa da oltre un anno.
A noi questa gestione dei beni pubblici non va giù, noi questo assoluto menefreghismo per l’attività sportiva non la digeriamo proprio.
La proposta
Noi abbiamo a cuore la pratica calcistica nel nostro paese e per questo lanciamo la nostra proposta:
- Si dia in gestione il campo per almeno per 3 anni e si predisponga uno schema di affidamento dell’impianto sul modello di quello adottato per il teatro comunale che, pur non essendo il massimo, sta garantendo una gestione dello stesso con diritti e doveri sia in capo al comune che al soggetto gestore.
- Si affidi allo Sporting San Cesareo, come main team, la gestione dell’impianto per 3 o 5 anni, si garantisca l’accesso per le partite o gli allenamenti anche ad altre società presenti sul territorio, si chieda a tutte le società di San Cesareo di esercitare la pratica sportiva escludendo dai propri quadri dirigenti, o dagli sponsor, i consiglieri comunali.
- Si faccia sport programmando e investendo per insegnare calcio ai bambini e non dare stipendi a vecchi bolliti o peggio, giocatori stranieri, in prima categoria.
Viva lo sport. Viva il calcio a San Cesareo.